Ducati è pronta a ridefinire la frizione con un innovativo sistema semiautomatico, svelato da brevetti depositati a maggio 2025. A differenza dei sistemi esistenti come l'E-Clutch di Honda, lo Y-AMT di Yamaha o l'ASA di BMW, Ducati offre una soluzione ibrida che combina controllo manuale e automazione, mantenendo al contempo il classico cambio marcia. Questa evoluzione, prevista per le moto sportive e nel WorldSBK, mira ad aggirare abilmente i regolamenti, offrendo al contempo versatilità e prestazioni...
Dietro le porte chiuse di Borgo Panigale, Ducati sta per lanciare un'innovazione tecnica tanto discreta quanto formidabilemente strategica: un sistema di frizione semiautomatico capace di coniugare modernità assistita e spirito sportivo tradizionale. Un compromesso audace tra tecnologia all'avanguardia ed esperienza di guida, con un'unica idea in mente: dominare la strada e aggirare i limiti dei regolamenti Superbike.
A prima vista il concetto ricorda quello che Honda (frizione elettronica), Yamaha (Y-AMT) o BMW (ASA) hanno già esplorato. Ma Ducati, fedele alla sua reputazione di eccellenza meccanica, non imita: trascende.
Sono in fase di sviluppo due versioni : Versione 1 con sistema idraulico intelligente, azionato da un motore elettrico. Ideale per adattare la tecnologia alle motociclette attuali senza grandi trasformazioni. Versione 2: più radicale, dove la leva della frizione diventa un semplice trasmettitore elettronico, mantenendo un feeling meccanico ma con un controllo completamente digitale. Questo è il “ride-by-wire” applicato alla frizione.
Cosa offre questo sistema? Mai più blocchi all'avvio. Una frizione che si adatta al tuo ritmo: si innesta e si disinnesta automaticamente quando sei fermo o durante le manovre lente. UN controllo di lancio integrato, che regola l'acceleratore e la frizione per partenze in stile MotoGP. UN gestione ottimizzata delle cambiate in salita e in discesa, grazie ad un sensore nel selettore e ad un'elettronica dedicata per i “blips” in discesa. E tutto questo... senza che il pilota debba abbandonare il buon vecchio selettore a pedale.
Tra pista e legalità: il vero colpo da maestro della Ducati
Perché questa innovazione avviene proprio ora? Per battere i rivali… rispettando le regole del SBK. Perché le normative proibiscono la frizione automatica... a meno che non sia di serie sulla motocicletta omologata. Ducati quindi preparati un vero cavallo di Troia tecnologico : un sistema omologato per l'uso su strada, e quindi legalmente utilizzabile in pista. In altre parole, non si tratta solo di un passo avanti per il motociclista medio. Si tratta di un'arma da guerra regolamentare che potrebbe cambiare le carte in tavola nel Mondiale Superbike.
Questa offensiva tecnologica ci ricorda che a Ducati, ogni innovazione su strada è progettata per il circuito. Dopo l'aerodinamica, i dispositivi holeshot e i forcelloni cavi, arriva la frizione 2.0. E il messaggio è chiaro: l'attesa ne è valsa la pena. Ducati non inseguire le tendenze. Lei lo ridefinisce.
Prossimo capitolo? Probabilmente una presentazione ad una fiera internazionale... ma soprattutto una prossima Panigale pronta a farsi un nome e a far parlare di sé i suoi rivali nel paddock della WSBK. Ducati non cambiare le regole. Lei li anticipa e li adatta alla sua visione. Questa nuova frizione semiautomatica ne è la prova: le prestazioni non sono sempre qualcosa di cui vantarsi. A volte funziona silenziosamente... nel cuore di una centralina idraulica.