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Durante questo ultimo fine settimana di ottobre, sia nella categoria MotoGP che in WSBK, abbiamo avuto la possibilità di assistere ad alcune battaglie notevoli in pista.

Sul circuito di Buriram prima di tutto, dove si trova il campionato del mondo MotoGP ha fatto le valigie per il round tailandese. E che spettacolo!

Francesco Bagnaia, che ha messo in gioco il titolo, è in lotta con lo spagnolo Jorge Martino e, più indietro, il sudafricano Brad Legante per il terzo posto finale. Solo che in gara, e in particolare durante l'evento di domenica, i tre piloti hanno gareggiato accanitamente per la vittoria. Il pilota della KTM in particolare non ha mollato la Ducati Prima Pramac di Martin, strappandogli addirittura la prima posizione al penultimo giro. Senza contare lo sforzo incredibile dello spagnolo che, a costo di frenate abili, ha riconquistato la prima posizione vincendo per un soffio sul traguardo.

En SBK, in occasione dell'ultimo fine settimana della categoria che chiude la stagione 2023, i concorrenti si sono dati battaglia sul circuito andaluso di Jerez de la Frontera. E per una volta, durante l'ultimo round di domenica, tutti erano ansiosi di offrire una prestazione al top per i rispettivi datori di lavoro: Jonathan Rea in Kawasaki dopo una collaborazione durata 9 anni e sei titoli mondiali, Toprak Razgatlioglu in Yamaha dove ha vinto il suo primo titolo mondiale nel 2021, finalmente Álvaro Battista che aveva appena confermato il giorno prima la vittoria del campionato per il secondo anno consecutivo e che voleva completare il suo dominio con la Ducati. Una tripletta finale per la gloria.

Anche lì, come in MotoGP, lo spettacolo c'è stato, una delle gare più grandi della categoria per puristi con un numero incredibile di sorpassi. Come a Portimao in precedenza, mentre i nordirlandesi sono caduti a terra con la voglia di fare troppo bene, i piloti turco e spagnolo si sono affrontati colpo su colpo. È stato ancora una volta magnifico perché il virtuosismo era in mostra. Tanto più impressionante considerando le caratteristiche esasperanti delle macchine.

Toprak Razgatlioglu, che non si arrende mai, vincerà per pochi millesimi sulla bandiera a scacchi. È stato bellissimo vedere quanto fosse euforico sulla sua macchina, sempre così riservato, dopo questa autentica impresa. Questa feroce sete di vittoria nonostante una lotta che alcuni considerano tecnicamente illegale, ma questo è un altro discorso.

Purtroppo la sua soddisfazione è stata di breve durata: il turco, dopo aver morso con la gomma posteriore la parte verde all'uscita dell'ultima curva, si è visto declassato a favore dello spagnolo. Un secondo posto dal sapore molto amaro perché in realtà la vittoria è andata a lui, indiscutibilmente. Álvaro Battista lo riconoscerà lui stesso lodando la prestazione del suo avversario.

Questa situazione sarà senza dubbio ricordata Toprak Razgatlioglu l'appuntamento della Nivernaise del 2021 dove gli è stato negato anche il primo posto sul podio dopo un appello di Jonathan Rea su Kawasaki. Non glorioso, inoltre, da parte dei nordirlandesi che, a posteriori, avrebbero fatto bene senza le conseguenze della loro denuncia.

Insomma, resta il fatto che questi risultati sul tappeto verde offuscano il quadro finale.

Ma torniamo a Buriram dove c'è anche lui Brad Binder, secondo sul podio, dovrà rinunciare a una posizione per gli stessi motivi del WSBK: un'incursione nella parte verde. Tanto più ingiusto per il sudafricano che difficilmente poteva fare diversamente visto che era al limite in quest'ultimo epico giro. Nonostante tutto è apparso meno cupo del turco, completando così un fine settimana già fruttuoso per la casa austriaca con il secondo posto del giorno prima nella gara Sprint.

Alla fine, e a meno che, ovviamente, ciò non faccia risparmiare tempo eccessivo ai piloti negli ultimi giri, è davvero giusto applicare queste regole alla lettera? La risposta è ovviamente sì perché, in caso contrario, alcuni concorrenti approfitterebbero delle lacune regolamentari per avere successo.

Ricordiamo in particolare questa vittoria molto controversa di Valentino Rossi sul circuito di Assen nel 2015 dove tagliò l'ultima chicane per vincere sotto il naso e la barba di Marc Marquez. Chissà come avrebbe reagito il Paddock e la folla di appassionati se avessimo osato declassare l'idolo? Ma lui è l'eccezione che conferma la regola: la legge è dura ma è la legge!

 

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