Per più di un quarto di secolo, Alessio "Uccio" Salucci è stato molto più di un amico di Valentino Rossi: è la sua ombra, il suo confidente e ora il patron del team VR46, la punta di diamante satellite della Ducati in MotoGP. In un'intervista, Uccio ripercorre il loro epico viaggio condiviso, dalla VR46 Academy alla guida di una squadra che fa impazzire il paddock.
Oltre 25 anni di storia condivisa, centinaia di gare, innumerevoli risate e qualche lacrima: Uccio Salucci, il braccio destro di sempre Valentino Rossi, è oggi molto più di un semplice compagno di viaggio. Lui è il capo del Squadra VR46, prima squadra satellite di Ducati nella MotoGP e l'uomo che ha trasformato l'eredità di Rossi in un progetto solido, strutturato e ambizioso.
In un'intervista rilasciata al quotidiano italiano Fan Page, rilanciata da motosan, Uccio ripercorre questo viaggio eccezionale, guidato da un'unica costante: la passione assoluta per questo sport e una lealtà incrollabile verso Rossi.
« Sono passate ormai 26 o 27 stagioni. Sono già un vecchio della MotoGP. Ma la passione è sempre la stessa. Questo sport è la mia vita. » Tutto è iniziato come assistente, confidente, a volte autista, spesso con il casco, ma sempre un saggio consigliere:
« Più che riconosciuto, Forse sono stato leggermente sottovalutato. Ma non mi importava. Il mio unico obiettivo era che Vale stesse bene. Non ero lì per fare la comparsa o per dire sempre di sì.. Gli ho detto più volte che si sbagliava e che non è sempre stato facile.. " riconosce.
Uccio Salucci: “ Valentino Rossi mi ha chiamato e mi ha detto: "Bravo, bravo, bravo! Abbiamo vinto una gara in MotoGP!" »
La svolta avviene intorno al 2013-2014, con la creazione del team Cielo VR46 in Moto3, poi in Moto2. " Nel 2020 ho detto a Vale: "Abbiamo fatto crescere questi ragazzi fin dall'Academy, non possiamo lasciarli andare ora. Dobbiamo portarli in MotoGP.' »
E la scommessa è stata vinta. In 2023, Bezzecchi offrire a VR46 la sua prima vittoria in MotoGP, un momento fondante che Rossegli stesso si affretta a salutare: " Mi ha chiamato e mi ha detto: "Bravo, bravo, bravo! Abbiamo vinto una gara di MotoGP!" Fu allora che mi resi conto che ciò che avevamo costruito stava producendo risultati concreti.. "
Oggi, la VR46 è la squadra satellite numero uno di Ducati, ruolo rafforzato dalla partenza di Pramac a Yamaha. Uccio resta umile, ma ambizioso: “ Non siamo qui per vincere a tutti i costi, ma per progredire.. Spero in qualche podio e perché no in qualche vittoria. »
Con Franco Morbidelli su un pacchetto che conosce bene e Di Giannantonio Su una moto ufficiale le aspettative ci sono, ma la filosofia rimane fedele a quella instillata da Rossi : passione, amicizia, progresso.
Uccio, dall’ombra alla luce, continua a tracciare il suo cammino, con la stessa autenticità del primo giorno. E se la MotoGP a volte è una guerra di ego e velocità, nel suo percorso c'è una bellissima lezione di lealtà, pazienza... e risultati.